SARS-CoV-2

#Covid-19 Ultimi dati
 Aggiornamento del: 2024-04-10T17:00:00

Il Ministero della Salute, con un comunicato stampa emesso il 28 ottobre, ha disposto la sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino della pandemia di COVID-19 che sarà reso pubblico a cadenza settimanale. Tuttavia, a partire dal 30 ottobre, risulta interrotta anche la pubblicazione quotidiana dei dati grezzi sul repository ufficiale.

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Comunicati Ministero della Salute

I Sintomi

Gli infetti possono risultare asintomatici o presentare alcuni sintomi tipici come febbre (87,9% dei casi), tosse secca (67,7%), affaticamento (38,1%), produzione di espettorato (33,4%), mancanza di respiro (18,6%), mal di gola (13,9%), mal di testa (13,6%), mialgia o artralgia (14,8%), brividi (11,4%), nausea o vomito (5,0%), congestione nasale (4,8%), diarrea (3,7%*), emottisi (0,9%) e congestione congiuntivale (0,8%). La perdita dell'olfatto (anosmia) con la conseguente alterazione del senso del gusto (disgeusia) può associarsi agli altri sintomi descritti oppure può rappresentare l'unico sintomo presente.

* Esiste una prevalenza più alta di disturbi gastrointestinali e in particolare la diarrea. La prevalenza di questi sintomi è stata osservata in percentuali che variano dal 3% al 31% dei pazienti a seconda dello studio.

Il Ministero della Salute, con un comunicato stampa emesso il 28 ottobre, ha disposto la sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino della pandemia di COVID-19 che sarà reso pubblico a cadenza settimanale. Tuttavia, a partire dal 30 ottobre, risulta interrotta anche la pubblicazione quotidiana dei dati grezzi sul repository ufficiale.

Breve Cronistoria

Il coronavirus 2 da sindrome respiratoria acuta grave, abbreviato in SARS-CoV-2 (acronimo dall'inglese Severe Acute Respiratory Syndrome - Coronavirus - 2), in precedenza nominato nuovo coronavirus del 2019 (2019-nCoV, o anche 2019 nCoV-ARD), è un ceppo virale della specie SARS-related coronavirus/SARS-CoV, facente parte del genere Betacoronavirus (famiglia Coronaviridae), sottogenere Sarbecovirus, scoperto intorno alla fine del 2019. Si tratta del settimo coronavirus riconosciuto in grado di infettare esseri umani. Il nome ufficiale dato dall'Organizzazione mondiale della sanità alla sindrome causata dal virus è COVID-19 (abbreviazione dell'inglese COronaVIrus Disease-2019).

L'epidemia si è diffusa in Italia dal 31 gennaio 2020, quando due turisti cinesi sono risultati positivi per il SARS-CoV-2 a Roma. In risposta, il governo italiano sospese tutti i voli da e per la Cina e dichiarò lo stato di emergenza. Il 31 gennaio il Consiglio dei ministri italiano nominò Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, commissario speciale per l'emergenza da COVID-19. Un gruppo non associato di casi COVID-19 fu successivamente rilevato a partire da 16 casi confermati in Lombardia il 21 febbraio.

I casi aumentarono a 60 il giorno successivo con i primi decessi segnalati negli stessi giorni.

Il 21 febbraio 2020, almeno dieci città della Lombardia e del Veneto, con una popolazione totale di 50.000 abitanti, furono bloccate in una procedura di quarantena a seguito di uno scoppio epidemico a Codogno, in provincia di Lodi. La polizia impose un coprifuoco, chiudendo tutti gli edifici pubblici e controllando l'accesso attraverso posti di blocco alla cosiddetta "zona rossa", con sanzioni per violazioni da € 206 a tre mesi di reclusione per i trasgressori che non fossero lavoratori sanitari o di fornitura.

Il 22 febbraio la Presidenza del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana annunciò un decreto legge per contenere l'epidemia, che prevedeva la quarantena di oltre 50.000 persone provenienti da 11 comuni diversi in Italia settentrionale.

Il 4 marzo, il governo italiano ordinò la chiusura completa di tutte le scuole e università di ogni ordine e grado a livello nazionale, avendo l'Italia raggiunto i 100 morti. Tutti i principali eventi sportivi, comprese le partite di calcio di Serie A, si sarebbero dovute tenere a porte chiuse fino ad aprile. Il 9 marzo, tutto lo sport fu completamente sospeso per almeno un mese.

L'8 marzo 2020, tramite un decreto il Presidente del Consiglio dei ministri dispose che gran parte dei territori del Nord Italia, tra cui Milano, Venezia e tutta la regione Lombardia, sarebbero stati messi in quarantena, con restrizioni di movimento che avrebbero colpito circa 16 milioni di persone. Una bozza del D.c.p.m. venne diffusa dagli organi di stampa la sera prima dell'entrata in vigore, provocando una fuga di circa 20 mila persone da Milano verso il Sud Italia tra sabato e domenica.

La sera del 9 marzo 2020 la quarantena fu estesa a tutta l'Italia e tutte le attività pubbliche vennero chiuse, al di fuori di supermercati e farmacie, oltre alle attività fornitrici di beni di prima necessità.

L'11 marzo, il Primo ministro Conte ordinò l'interruzione di quasi tutte le attività commerciali ad eccezione di supermercati e farmacie.

All'epoca, queste sono state le risposte più aggressive prese in qualsiasi regione al di fuori della Cina (in seguito adottate in vario modo da altre nazioni) paralizzando le parti più ricche del Paese per tentare di limitare la rapida diffusione della malattia.

 

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